Venerdì 16 marzo, ore 10:30-13:00, Sala Gerace, Dipartimento di InformaticaLa scienza come ignoranza degli esperti ed il governo del numero
Giuseppe Longo (Centre Cavaillès, CNRS-ENS; Graduate School of Cell and Developmental Biology, Tufts University),
Reti per mettere in contatto la diversità e potenziare le singolarità oppure per produrre effetti di “campo medio”? Dinamiche della conoscenza in rete, nuove ed adattive, dai limiti mobili, oppure appiattimento normato su standard identici? Nella società, la “governance by numbers” impedisce il “governo” che dovrebbe risultare dall’interpretazione e dal dibattito nell’agorà. In scienza, il senso dei limiti e l’interpretazione dei dati contribuiscono alla novità del sapere. Le scelte vanno fatte ora, prima che Big Data non interpretati, dimostrabilmente ricchi di “correlazioni spurie”, l’immensa audience in rete di tweets senza senso e di articoli scientifici solo “main stream”, uccidano politica e scienza.
L’ora più buia: controllo privato dell’informazione e valutazione della ricerca
Roberto Caso (Università di Trento),
I dati su cui si basa la valutazione sono segreti o protetti da proprietà intellettuale. La revisione paritaria è prevalentemente anonima. Mentre la scienza è progredita grazie alla pubblicità, gli attuali sistemi di valutazione si basano sul controllo privato dell’informazione. La ragione di questo cambio di paradigma ha come unico scopo l’accentramento del potere di governo della scienza.
Paolo Rossi (Università di Pisa) parteciperà in veste di discussant.
“Science is the belief in the ignorance of experts.”
Richard Feynman, 1966